Royal Warrant: il primo esempio di Influencer Marketing nel food

Non ci stupiamo se oggi Chiara Ferragni firma le bottiglie di acqua Evian, George Clooney fa da testimonial al caffè Nespresso  e Antonio Banderas al Mulino Bianco perché è dal XV secolo che la famiglia Reale inglese assegna il suo “bollino di qualità certificata” su prodotti alimentari, e non solo.

Si chiama il Royal Warrant af Appointement ed è una sorta di riconoscimento che alcuni membri della famiglia reale – ovvero Sua Maestà La Regina Elisabetta II, Sua Altezza Reale Il Principe di Edimburgo e Sua Altezza Reale Il Principe di Galles – concedono ad aziende con le quali hanno accordi commerciali di fornitura da almeno cinque anni (e chissà quante volte questi prodotti li hanno anche pagati?).

Queste aziende possono posizionare il  Royal Arms, ossia lo stemma reale, dalla loro carta intestata fino al packaging dei loro prodotti, messo in bella vista, oppure sfruttarlo a fini commerciali e pubblicitari vantando la prestigiosa approvazione reale e il fatto di essere in un certo senso “i migliori di tutto il regno”. Fra le bevande, manco a dirlo, ci sono molte note marche di champagne, oltre a whisky e liquori, mentre fra gli alimenti messi sulla tavola della Famiglia Reale inglese ci sono certamente i tè Twinings e anche quelli Taylors, i cerali da colazione Weetabix, le marmellate e confetture Wilkin & Sons, le salse Heinz, l’avena Quake e anche alcuni prodotti da forno della Nestlè.

Ma i reali inglesi non sono gli unici, ho scoperto che i Royal Warrant sono esistiti per secoli anche per i monarchi di Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Svezia, Principato di Monaco e addirittura in Giappone dove tra i marchi ancora approvati dalla case reale c’è la famosa salsa di soia Kikkoman.

Se ci pesate, le famiglie reali rappresentano storicamente le prime celebrità al mondo! Kim Kardashian, Tom Cruise e anche gli Obama con le loro sane abitudini alimentari sono arrivati solo dopo, ma esercitano tutti su di noi lo steso identico fascino e la stesso desiderio di emulazione. Si parla addirittura di Celebrity Marketing quando si arriva a persuadere (magari in modo inconsapevole) i consumatori che comprando quella marca di prodotti compreranno anche un pezzo di celebrità.

Non solo, il Royal Warrant come il nome di  Chiara Ferragni sull’acqua attivano anche in noi un meccanismo psicologico che ci induce a pensare: se lo hanno scelto loro, quel prodotto sarà il migliore possibile! Quindi, ci si convince anche di comprare un prodotto di qualità superiore e per questo si è disposti a pagarlo di più.

Oggi che i mezzi tradizionali come tv e stampa sono stati affiancati dai canali social, come Facebook e Instagram, la sponsorizzazione di prodotti alimentari da parte di celebrità li ha trasformati in influencer perché inconsciamente queste persone ci influenzano nelle nostre scelte. È dimostrato che vedere un volto noto accanto ad un prodotto ce lo rende più familiare e ce lo fa ricordare più a lungo. Altrimenti perché tante aziende nel mondo spenderebbero budget milionari per pagare gli influencer?

Valentina Lanza